Un’indagine suggerisce che esiste un “divario significativo” nella percezione e nelle aspettative tra i datori di lavoro e i loro dipendenti riguardo ai benefici per la salute e il benessere.
Unum UK, fornitore di benefit per i dipendenti nel Regno Unito, ha intervistato 500 dipendenti e 503 responsabili delle decisioni. I risultati hanno mostrato che più di due terzi (67%) ritiene che il proprio pacchetto di benefit abbia avuto un effetto positivo sul benessere dei propri dipendenti.
Ma nemmeno un terzo dei dipendenti (solo il 31%) ritiene che il proprio pacchetto di benefit abbia permesso loro di adottare misure proattive per la propria salute e il proprio benessere.
Solo il 27% degli intervistati ritiene che il proprio pacchetto di benefit sanitari aiuti a prevenire condizioni croniche o di peggioramento.
Tre quarti dei datori di lavoro (75%) ritengono che la salute e il benessere dei propri dipendenti siano buoni. Tuttavia, solo il 66% dei lavoratori è d’accordo.
Liz Walker, direttore operativo di Unum, ha dichiarato: “La nostra ricerca mostra che c’è uno scollamento tra ciò che i datori di lavoro offrono in termini di supporto alla salute e al benessere e la percezione che ne hanno i dipendenti.
Non è raro che i datori di lavoro riconoscano e apprezzino i benefit, ma fatichino a comunicarli in modo efficace. Questo fa sì che i dipendenti non siano consapevoli o non capiscano il vero valore.
Questa lacuna può avere un effetto a catena, influenzando il morale, il turnover e l’impegno, che in ultima analisi si ripercuotono sul successo di un’organizzazione. Walker ha continuato: “È chiaro che i pacchetti di benefit per i dipendenti devono andare oltre le buone intenzioni”.
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