I dati ufficiali mostrano che i decessi legati all’alcol hanno raggiunto un livello record nel Regno Unito. Un ente di beneficenza ha chiesto di cambiare l’approccio alla prevenzione dei danni.
I dati pubblicati dall’Office for National Statistics, che arrivano dopo un periodo di cinque anni di aumento dei tassi di mortalità anno su anno, hanno spinto Alcohol Change UK a sollecitare il governo ad agire.
L’ONS ha riferito che nel 2023 l’alcol è stato direttamente responsabile della morte di 10.473 cittadini britannici. Questo dato rappresenta un aumento del 4% rispetto ai 10.048 decessi del 2022 e un balzo del 38% rispetto al 2019, quando si erano perse 7.565 vite.
L’aumento dei decessi tra il 2022 e il 2023 è dovuto principalmente agli aumenti in Inghilterra e Galles. Questi Paesi hanno registrato un aumento rispettivamente del 4,6% e del 15,6%. In questo periodo di tempo, i decessi non sono aumentati in Scozia e sono leggermente diminuiti in Irlanda del Nord.
Ash Singleton è il direttore della ricerca e degli affari pubblici di Alcohol Change UK. Ha dichiarato che “il numero tragicamente alto di decessi specifici per l’alcol, e altre migliaia di decessi non inclusi in questi dati, in cui l’alcol è stato un fattore di contribuzione, non sono una coincidenza, ma piuttosto una conseguenza diretta di anni di inazione da parte del governo per combattere questo danno al fine di salvare e migliorare la vita”.
L’associazione vuole che il governo introduca un prezzo unitario minimo in Inghilterra per ridurre il consumo problematico di alcol.
Il rapporto chiede anche una nuova strategia sull’alcol in Inghilterra che si concentri su misure a livello di popolazione, come le restrizioni sulla pubblicità degli alcolici e le etichette obbligatorie, tra le altre misure.
Le cifre coprono solo i decessi causati da malattie legate all’alcol, come la malattia epatica legata all’alcol, che rappresenterà il 75,6% dei decessi specifici per l’alcol nel Regno Unito nel 2023.
Singleton ha affermato che i decessi legati all’alcol non sono inclusi nei “maggiori killer”, che comprendono le malattie cardiovascolari, le malattie mentali e il cancro. Il governo punta a dimezzare queste tre patologie.