Un importante statistico britannico suggerisce che rendere obbligatoria la partecipazione all’indagine sulla forza lavoro potrebbe essere un modo per migliorare i tassi di risposta.
Sir Ian Diamond, statistico nazionale australiano, ha parlato al Treasury Select Committee il 4 febbraio. Ha affermato che l’obbligo di partecipazione, come avviene in Australia, è “un equilibrio delicato, ma che potrebbe essere utile per alcune indagini”.
Negli ultimi anni, il tasso di risposta della Labour Force Survey è diminuito. Attualmente è pari al 20%. L’ONS ha annunciato di recente che assumerà personale temporaneo per condurre interviste e invitare le persone a partecipare.
In precedenza, l’ONS aveva ammesso che avrebbe potuto impiegare fino al 2027 per risolvere i problemi della sua indagine. Ciò ha destato preoccupazione tra i responsabili politici ed economici che si basano molto sui dati per prendere le loro decisioni.
Diamond ha dichiarato alla commissione che la mancanza di risorse e i recenti tagli al budget dell’ONS stanno ostacolando la capacità di risollevare il sondaggio. Ha affermato che per intervistare le persone per il sondaggio è stato necessario uno sforzo doppio rispetto a prima della pandemia.
I partecipanti di età pari o superiore ai 16 anni vengono selezionati a caso dalle famiglie e da altre strutture ricettive per essere intervistati. Tuttavia, questo non è obbligatorio.
Diamond ha spiegato che a coloro che sono stati invitati all’intervista viene chiesto di contattare l’ONS per fissare un appuntamento. Poco meno di un terzo di loro lo fa. Diamond ha detto che coloro che non rispondono vengono contattati e “spinti” a partecipare, ma “i livelli di rifiuto sono molto, molto elevati”.
Ha ammesso che le persone che partecipano al sondaggio potrebbero non completarlo in tutti e cinque i trimestri.
Diamond si è detto soddisfatto dei progressi compiuti finora dall’ONS. Tuttavia, alla domanda se l’ONS potrebbe beneficiare di maggiori investimenti e di migliori collegamenti con i dipartimenti governativi, Diamond ha risposto “sì”.
La Resolution Foundation, un think tank, ha pubblicato l’anno scorso una Briefing Note che esplorava le alternative all’IFL. Secondo la nota, i tassi di occupazione potrebbero essere “materialmente” più alti rispetto alle previsioni dell’ONS e l’inattività economica è più bassa di quanto si pensi.
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