Barclays inasprisce le regole sul lavoro da casa


La Barclays Bank ha annunciato nuovi requisiti per il lavoro ibrido, richiedendo alla maggior parte dei suoi 85.000 dipendenti di venire al lavoro un giorno in più alla settimana. La nota è stata inviata ai dipendenti martedì.

Nella nota si legge che il requisito minimo di presenza della banca è stato aumentato a tre giorni alla settimana da due.

La maggior parte dei dipendenti della banca che si rivolgono ai clienti lavora cinque giorni alla settimana, compreso il personale dell’investment banking.

Un portavoce di Barclays ha dichiarato che: “In Barclays comprendiamo l’importanza di bilanciare la flessibilità dei colleghi con la necessità di lavorare insieme nelle nostre sedi fisiche”. La quantità minima di tempo trascorsa in ufficio varia tra le diverse aree aziendali, a seconda del tipo di lavoro svolto e delle esigenze dell’azienda.

David Solomon, Goldman Sachs, ha descritto il lavoro da casa negli Stati Uniti come una “anomalia”.

All’inizio dell’anno il Lloyds Banking Group ha annunciato che avrebbe preso in considerazione la presenza in ufficio dei dirigenti nell’assegnazione dei bonus, nella speranza di incoraggiarli a essere un esempio per i dipendenti più giovani.

Questo mese il gruppo pubblicitario britannico WPP ha comunicato ai suoi 100.000 dipendenti l’obbligo di tornare in ufficio quattro giorni alla settimana. Questa mossa ha incontrato una notevole resistenza da parte del personale.

Debbie Crosbie è l’amministratore delegato di Nationwide. Ha dichiarato che le donne possono perdere opportunità di carriera se lavorano solo da casa. Stuart Rose, un importante uomo d’affari ed ex direttore di M&S/Asda, ha affermato che lavorare da casa “non è un vero lavoro”.

Tra le altre aziende britanniche che stanno inasprendo le regole sul lavoro da casa ci sono Santander e Asda.

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