Mancano solo tre mesi al 2025, ma un nuovo sondaggio avverte che più di un terzo dei britannici che lavorano ha già sperimentato il burnout.
Secondo una ricerca condotta dalla società di licenze musicali PPL PRS, lo stress legato al lavoro è “al punto di crisi”, dato che il 75% delle persone lo ha sperimentato negli ultimi 12 mesi.
In un sondaggio condotto su 2.000 dipendenti, quasi un quarto (28%) ha dichiarato di aver sofferto di burnout nell’ultimo mese. Un altro quarto (27%) lo ha sperimentato nei sei mesi precedenti.
La ricerca ha anche dimostrato che le principali cause di burnout sul lavoro sono un carico di lavoro pesante (53%), una lunga giornata lavorativa (46%), obiettivi non realistici (34%), mancanza di riconoscimento (30%) e pressioni ingiuste da parte della leadership (29%).
Un’indagine separata condotta dalla società di software Atlassian ha rilevato che quasi due terzi (64%) dei lavoratori britannici hanno dichiarato che il loro carico di lavoro è più opprimente che mai.
Atlassian ha intervistato 12.000 lavoratori della conoscenza nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Australia, oltre che in Francia, Germania e India. Sono stati intervistati anche 200 dirigenti di Fortune 1000.
Si prevede che l’IA aiuterà i lavoratori a diventare migliori compagni di squadra. Il 43% degli intervistati ritiene che l’IA renderà più facile lavorare insieme agli altri.
Secondo la ricerca di PPL PRS, il burnout fa sentire le persone frustrate (45%), poco motivate (42%) e sottovalutate (37%). Non sorprende che il 14% degli intervistati abbia ammesso di non avere alcun modo per affrontare il burnout.
Gli intervistati hanno anche riferito di sentirsi ansiosi (45%), di non riuscire a rilassarsi (45%) e più di un quarto (36%) ha avuto mal di testa.
Un quinto (19%) degli intervistati ha dichiarato che il burnout sul lavoro ha influito sull’appetito. Un quarto degli intervistati ha dichiarato di aver scaricato lo stress sulla famiglia o sugli amici (24%).
Debbie Green, coach di leadership, ha risposto allo studio di PPL PRS affermando che: “Il personale stressato, ansioso o esaurito sul lavoro non darà il meglio di sé e questo può avere un impatto sull’azienda e sul resto dei dipendenti.
In qualità di datore di lavoro, è importante stabilire dei limiti e dimostrare ai propri dipendenti un equilibrio tra lavoro e vita privata. È particolarmente utile per i giovani dipendenti che possono essere ansiosi di mostrare i loro lati migliori e che potrebbero non rendersi conto dell’impatto di lavorare fino a tardi o di superare le ore assegnate.
In risposta allo studio, la dott.ssa Molly Sands dei laboratori di lavoro in team di Atlassian ha dichiarato: “Questa ricerca mette in luce un problema importante nel luogo di lavoro moderno. I sistemi progettati per aiutare i dipendenti non tengono il passo con le crescenti esigenze del lavoro.
Man mano che i team diventano più interfunzionali, la mancanza di accesso alle informazioni crea colli di bottiglia che rallentano i progressi. Questo “nascondino digitale” non solo fa perdere tempo prezioso, ma inibisce anche la creatività e l’innovazione, in quanto i dipendenti sono costretti a svolgere mansioni amministrative anziché lavori ad alto impatto”, ha aggiunto Sands.
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