Goldman Sachs pone fine alla regola della diversità perché “ha raggiunto il suo scopo”.

Goldman Sachs ha eliminato una regola interna sulla diversità che imponeva alle aziende di avere almeno due membri del consiglio di amministrazione diversi, uno dei quali doveva essere una donna, prima che la banca potesse fornire consulenza per la loro quotazione in borsa.

Il vicepresidente Richard Gnodde ha dichiarato che la politica, introdotta nel 2020, aveva “raggiunto il suo scopo” incoraggiando le aziende ad abbracciare la diversità.

“Questa politica è stata messa in atto per tentare di cambiare i comportamenti e credo che sia successo”, ha dichiarato alla BBC.

Inizialmente la politica della banca d’investimento prevedeva un membro del consiglio di amministrazione diversificato, prima di essere estesa a due. La decisione di eliminare la regola fa seguito alla sentenza di un tribunale federale statunitense che, a dicembre, ha annullato l’obbligo del Nasdaq per le società di divulgare informazioni sulla diversità dei consigli di amministrazione. Goldman Sachs ha dichiarato che, nonostante l’abolizione della politica formale, rimane impegnata a promuovere una leadership diversificata.

In un comunicato di Goldman Sachs si legge: “A seguito degli sviluppi legali relativi ai requisiti di diversità dei consigli di amministrazione, abbiamo posto fine alla nostra politica formale di diversità dei consigli di amministrazione. Continuiamo a credere che i consigli di amministrazione di successo traggano vantaggio da background e prospettive diverse e li incoraggeremo ad adottare questo approccio”.

Rallentamento dei progressi nella diversità dei consigli di amministrazione

La decisione di Goldman Sachs giunge nel contesto di una crescente pressione sulle aziende private affinché riducano le iniziative in materia di diversità, equità e inclusione (DEI) in seguito all’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. La Casa Bianca ha spinto le aziende a porre fine alle politiche DEI, con recenti ordini esecutivi che richiedono ai dipendenti federali di segnalare i colleghi che promuovono gli sforzi DEI.

Sebbene questi ordini non si applichino alle aziende private, è stato chiesto al procuratore generale degli Stati Uniti di studiare il modo per estenderli al settore privato.

Il gruppo di esperti The Conference Board ha riferito che i consigli di amministrazione statunitensi sono “più diversificati che mai”, ma ha rilevato un rallentamento delle assunzioni per diversità razziale tra il 2022 e il 2024. Tra le 500 maggiori aziende statunitensi, il 26% dei membri dei consigli di amministrazione non sarà bianco e il 34% sarà costituito da donne nel 2024. Nonostante i progressi, permangono preoccupazioni sul ritmo del cambiamento.

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