A quali tendenze della cultura del lavoro nel 2025 dobbiamo prestare attenzione? Ci sono innumerevoli rapporti di previsione e blog in circolazione, troppi per essere digeriti. Abbiamo quindi chiesto all’esperto di cultura, Bruce Daisley, di aiutarci a individuare le tendenze più importanti per l’ambiente di lavoro.
Innanzitutto, qualche informazione su Bruce…
Bruce Daisley è considerato uno dei più autorevoli leader di pensiero in materia di cultura del lavoro e del futuro del lavoro. Nella sua carriera imprenditoriale ha trascorso oltre un decennio a gestire Twitter in Europa e, in precedenza, YouTube nel Regno Unito.
Dopo il notevole successo del suo libro d’esordio, The Joy of Work (La gioia del lavoro), che ha raggiunto il primo posto nella classifica del Sunday Times, nel 2022 il suo secondo bestseller, Fortitude, è stato definito dal Financial Times il miglior libro economico dell’anno.
Negli ultimi anni Bruce ha trasformato la sua passione per la cultura del lavoro in un’esperienza. Il suo pluripremiato podcast, Eat Sleep Work Repeat, è in cima alle classifiche aziendali ed è stato ascoltato oltre sei milioni di volte.
In questa intervista, Becky Norman, co-creatrice di Culture Pioneers e managing editor di HRZone, chiede a Bruce di condividere i suoi pensieri su cinque tendenze della cultura del lavoro per il 2025. Guardate subito il video…
Ecco un’istantanea delle tendenze di cui discutiamo…
Prima tendenza: La misurazione delle prestazioni si sposta da “io” a “noi”.
Nel suo blog sulle previsioni HR per il 2025, Culture Amp afferma che “le organizzazioni si affannano a definire e creare una cultura ad alte prestazioni. Ma questo tende storicamente a basarsi su prestazioni individuali elevate che, come si è scoperto, sono davvero, davvero difficili da raggiungere”.
Nel 2025, Culture Amp ritiene che assisteremo a un ampliamento della misurazione delle prestazioni a livello di team. La misurazione delle prestazioni individuali non scomparirà, ma verrà considerata maggiormente attraverso la lente del team.
Seconda tendenza (o priorità): Incorporare la cultura nei valori organizzativi per attivare la responsabilità.
Nella Top 5 delle priorità di Gartner HR per il 2025 si legge che il 57% dei responsabili delle risorse umane concorda sul fatto che i manager non riescono ad applicare la visione desiderata della cultura all’interno dei loro team. È quindi necessario che i manager si assumano una maggiore responsabilità nell’attivare la cultura desiderata attraverso le loro azioni, comportamenti e decisioni quotidiane.
Terza tendenza: Una maggiore attenzione al coinvolgimento multigenerazionale e alla soddisfazione delle esigenze dei dipendenti di 5 diverse generazioni.
Mercer HR riferisce che le organizzazioni devono consentire ai dipendenti di personalizzare la propria esperienza lavorativa e prestare attenzione a soddisfare le diverse esigenze generazionali.
Quarta tendenza: La settimana lavorativa di quattro giorni continuerà a riscuotere un notevole consenso nel 2025.
Questa previsione è stata fatta da Gethin Nadin, Chief Innovation Officer di Benefex. Afferma che assisteremo a un aumento delle richieste di settimane lavorative di quattro giorni, che riflettono un cambiamento della società verso la priorità del benessere rispetto al lavoro.
Ma c’è anche la tendenza del 2024 a imporre mandati RTO, che continuerà nel 2025. Come si evolverà la situazione?
Quinta tendenza: La tensione tra dipendente e datore di lavoro è destinata a crescere nel 2025
Un’altra previsione di Culture Amp. I dipendenti sono sempre più stressati e in burnout e manifestano pubblicamente il loro malcontento. Di pari passo, le organizzazioni si trovano ad affrontare budget ridotti, licenziamenti e ristrutturazioni, che in genere portano a chiedere ai dipendenti di fare di più con meno. Di conseguenza, il conflitto continuerà anche nel 2025.
Sesta tendenza: I dipendenti prenderanno in mano la situazione dell’IA
Bruce ha aggiunto un’ultima tendenza alla nostra lista. Quest’anno i dipendenti si aspetteranno che le loro organizzazioni creino una strategia per l’IA e forniscano competenze per questa tecnologia. Ma se i datori di lavoro non si mettono d’accordo, i loro dipendenti andranno avanti, si aggiorneranno e useranno l’IA anche di nascosto.
Guardate l’intervista per conoscere l’opinione di Bruce su queste tendenze e su quali sono le priorità delle aziende per migliorare la loro cultura nell’anno a venire.