La ricerca ha dimostrato che le condizioni climatiche estreme possono rappresentare un rischio per la salute mentale.
Secondo un’indagine della Fondazione internazionale SOS, quasi due terzi (65%) delle organizzazioni sono state colpite da condizioni climatiche estreme negli ultimi cinque anni.
L’indagine, condotta su 200 responsabili decisionali di 40 Paesi, ha rilevato che il 40% non ha fornito assistenza per la salute mentale ai dipendenti e alle loro famiglie colpiti da condizioni meteorologiche estreme.
Secondo il 72% degli intervistati, le forti piogge sono state la causa principale dei disagi.
Tra coloro che sono stati colpiti in modo significativo, l’80% ha riportato interruzioni delle operazioni, il 54% ha subito danni alle infrastrutture e quasi un quarto ha subito lesioni fisiche o la perdita di membri della famiglia.
Oltre un terzo (36%) delle organizzazioni non dispone di politiche e piani completi per gli eventi meteorologici estremi. Il 57% non ha condotto valutazioni del rischio.
Solo un quarto delle organizzazioni che disponevano di piani specifici affrontava i rischi per la salute dei dipendenti. Ciò ha lasciato molte organizzazioni impreparate a gestire infortuni, malattie o decessi durante un evento.
La risposta alle emergenze e la gestione delle crisi sono ulteriormente complicate dal fatto che più di un quarto delle organizzazioni dichiara di non essere in grado di localizzare i dipendenti in caso di crisi. Secondo la Fondazione, questo rappresenta un ulteriore rischio per la sicurezza dei dipendenti e per la continuità organizzativa.
Anche l’impatto sulla salute mentale delle condizioni meteorologiche estreme è stato spesso ignorato. Molti dipendenti devono affrontare ansia, stress e traumi dopo tali incidenti. Tuttavia, il 40% delle organizzazioni non ha fornito alcun supporto per la salute mentale ai dipendenti colpiti o alle loro famiglie.
La fondazione ha dichiarato che le conseguenze di questi eventi possono essere dannose quanto i danni fisici. Senza il giusto supporto per gli individui e le organizzazioni, gli effetti a lungo termine possono essere gravi.
Il direttore medico globale di International SOS, la dott.ssa Irene Lai, ha dichiarato che le condizioni meteorologiche estreme rappresentano oggi una sfida importante per le aziende. Il lato umano della resilienza non riguarda solo la preparazione a un’alluvione o a un’ondata di calore. Si tratta anche di capire come questi eventi influiscano sulla salute mentale, sulla sicurezza e sul benessere.
Molte organizzazioni ignorano ancora la necessità di una pianificazione completa per proteggere i propri dipendenti in tempi di crisi. La vera resilienza va oltre le infrastrutture. Richiede piani proattivi e incentrati sulle persone, che preparino gli individui e le comunità ad affrontare questi eventi.
“Ciò include la creazione di canali di comunicazione affidabili, la garanzia che le persone abbiano accesso a risorse per la salute mentale e medica, nonché l’incorporazione di flessibilità nei piani di risposta per adattarsi a situazioni mutevoli”. “Quando le organizzazioni adottano queste misure, proteggono i loro dipendenti e rafforzano la loro capacità di prosperare a lungo termine”, ha dichiarato il dottor Lai.