Secondo un nuovo studio, oltre il 70% dei dipendenti nel Regno Unito soffre di stress correlato al lavoro. Il lavoro è la terza causa più comune di stress, dopo la mancanza di sonno e le preoccupazioni finanziarie.
Il sondaggio, condotto dal fornitore di software HR Ciphr, ha rivelato che molti dipendenti sono stressati a causa del loro lavoro.
Il sondaggio, che ha coinvolto 1.238 adulti, ha rilevato che il 37% ha citato il lavoro come principale fonte di stress, seguito da pressioni legate al carico di lavoro (35%). Inoltre, il 23% degli intervistati ha riferito di sentirsi stressato a causa di orari lunghi o poco flessibili. Il 21% ha incolpato il proprio capo per il proprio stress, e il 19% ha indicato i colleghi e la cultura aziendale come cause.
Nonostante l’aumento dell’uso di opzioni di lavoro remoto e ibrido dopo la pandemia, il pendolarismo rimane una fonte significativa di ansia per il 19% dei lavoratori. Quasi un sesto (17%) dei dipendenti è preoccupato per la sicurezza del proprio posto di lavoro, mentre la gestione di email, chat di gruppo e messaggi aggiunge ulteriore stress.
Altri fattori di stress che influenzano la produttività e la concentrazione dei dipendenti includono la fatica (40%), le tensioni finanziarie (38%) e problemi familiari o relazionali (32%). Oltre un quarto sente anche il peso di preoccupazioni per la salute e agende troppo piene.
Lo stress colpisce maggiormente le donne e la Generazione X
Il sondaggio ha rivelato significative differenze di genere e di età nei livelli di stress. Le donne riferiscono di sentirsi più stressate rispetto agli uomini sia al lavoro che a casa. Quasi la metà (48%) delle donne ha citato la fatica e la mancanza di sonno, mentre solo il 31% degli uomini ha indicato questo come un fattore di stress principale. Le donne sono anche più influenzate dalle preoccupazioni finanziarie (44% rispetto al 32% degli uomini) e dalle preoccupazioni legate al carico di lavoro (38% rispetto al 31%).
I dipendenti più vulnerabili sono quelli della Generazione X, in particolare tra i 45 e i 54 anni. L’80% delle donne in questo gruppo, così come il 75% degli uomini, riferisce stress sul lavoro.
I settori più stressanti
Lo stress è più prevalente in alcuni settori rispetto ad altri. Ad esempio, i lavoratori nel settore dell’ospitalità e gestione di eventi riportano in media 15,6 giorni lavorativi stressanti al mese, equivalenti a più di metà dell’anno in stress. Anche i dipendenti nel sociale, nell’educazione e nell’insegnamento sperimentano alti livelli di ansia, con rispettivamente 13,1 e 12 giorni al mese.
I lavoratori nei settori dell’ingegneria e della produzione riportano i livelli più bassi di stress, con una media di 7,3 giorni al mese.
Il ruolo dei datori di lavoro nel ridurre lo stress
Claire Williams, Chief People and Operations Officer di Ciphr, sottolinea l’importanza per i datori di lavoro di affrontare lo stress sul posto di lavoro in modo proattivo. “Se l’11% dei dipendenti si sente stressato ogni giorno, ciò influenzerà le loro vite professionali e personali. I datori di lavoro devono considerare come possono ridurre lo stress.”
Ha incoraggiato le aziende a affrontare questioni come carichi di lavoro irrealistici e orari di lavoro lunghi. Questi fattori possono contribuire ad aumentare lo stress e influenzare negativamente la soddisfazione sul lavoro, la produttività e la retention. Supportare la salute mentale e creare una cultura che normalizzi lo stress può creare un ambiente di lavoro di supporto.
Come appare il futuro?
Lo studio di Ciphr evidenzia che lo stress continua ad influenzare milioni di persone nel Regno Unito. Le aziende devono concentrarsi sul benessere dei loro dipendenti. Per promuovere una forza lavoro più felice e produttiva, è importante affrontare lo stress alla radice, sia attraverso orari di lavoro flessibili, risorse per la salute mentale o miglioramenti nella cultura del luogo di lavoro.
Il rapporto completo di Ciphr sullo stress sul posto di lavoro è disponibile sul loro sito web e fornisce approfondimenti sulle sfide che i dipendenti affrontano e sulle soluzioni che i datori di lavoro possono implementare.